Shakuhachi      flauto giapponese

 

Shakuhachi

LO SHAKUHACHI
Il termine shakuhachi indica genericamente una classe di strumenti a fiato molto simili tra di loro (pur differendo in importanti dettagli).
Gli shakuhachi sono ricavati da un pezzo di bambù cavo tagliato alla base della pianta in modo che l'allargamento del fusto corrispondente al piede del tronco costituisca la campana dello strumento.
In passato gli shakuhachi erano costruiti in un unico pezzo ma al giorno d'oggi essi sono generalmente costituiti da due pezzi separabili per mezzo di un raccordo a flangia.
Lo shakuhachi ha cinque o sei fori per le dita (a seconda del tipo):
un foro posteriore (portavoce) e quattro o cinque fori anteriori. L'interno del tubo è laccato in nero o in rosso mentre la superficie esterna è spesso lasciata al naturale.

La vibrazione della colonna d'aria che produce il suono è ottenuta dirigendo il soffio contro un bordo affilato (labium) come avviene per esempio anche nel flauto dolce usato nella musica europea del Rinascimento e del Barocco. Però mentre il flauto dolce ha uno stretto canale dell'aria (ricavato nel blocchetto della testata dello strumento) che dirige con precisione il flusso d'aria verso il labium, lo shakuhachi ne è completamente privo e la giusta angolazione del flusso è affidata interamente alla posizione delle labbra dell'esecutore.
Questa caratteristica rende lo strumento più difficile da suonare ma nello stesso tempo permette quella straordinaria varietà di effetti timbrici e melodici (come glissandi e variazioni microtonali) che costituiscono il fascino particolare della sua musica.
Un esempio di tale repertorio tecnico, che è significativo anche perché testimonia della grande diversità di gusti tra musica tradizionale giapponese e musica classica occidentale, è costituito dal muraiki, un suono soffiato di altezza non definita (cioè tecnicamente un rumore) che viene ottenuto con un'emissione improvvisa di una quantità d'aria molto superiore a quella necessaria ad emettere una nota normale.

Shakuhachi

                   

Particolare innesto e caratteristiche

Particolare labium

Particolare del piede dello shakuhachi  Legatura di rafforzo

Foto sx -Campana dello strumento, ricavata dal piede del fusto del bambù;
Foto dx: legature che a volte vengono applicate sul corpo dello strumento per aumentare la sua resistenza (soprattutto nei confronti di variazioni di temperatura e umidità)
labium scuola Kinko   labium scuola Tozan
La forma del labium di uno shakuhachi per uno strumento di scuola Kinko (a sinistra) e di scuola Tozan (a destra)
       Shakuhachi     evoluzione storica

Il perchè del nome

Il nome dello shakuhachi deriva da un'abbreviazione dell'espressione isshaku hachi sun [uno shaku e otto sun] che esprime la lunghezza più comune dello strumento (54.5 cm). Lo shaku e il sun sono due unità di misura per le lunghezze usate nel Giappone antico: uno shaku corrisponde a 30.3 cm mentre un sun equivale alla decima parte dello shaku, cioè 3.03 cm.

Introduzione ed
evoluzione storica

Lo shakuhachi è stato introdotto in Giappone per la prima volta durante il periodo Nara come strumento utilizzato nel gagaku. Questo tipo di flauto aveva sei fori (cinque anteriori ed uno posteriore) ed era un po' più corto e sottile dello strumento usato in epoca successiva.
Questo tipo di shakuhachi è però caduto in disuso durante il periodo Heian e non è più stato usato fino alla sua reintroduzione alla fine del periodo medioevale
Lo hitoyogiri
Tipo di shakuhachi introdotto in Giappone dalla Cina durante il periodo Muromachi. Era lungo 33 cm ed aveva cinque fori (quattro anteriori ed uno posteriore). Il suo nome significa letteralmente "tagliato con un nodo solo" ed allude al fatto che, per la sua lunghezza limitata, il suo corpo comprende generalmente un solo nodo del fusto del bambù. Inizialmente usato da mendicanti per la questua, fu poi utilizzato anche nella musica d'arte; ebbe una fioritura soprattutto durante l'era Genroku (1688 - 1703) ma in seguito fu soppiantato dal fuke shakuhachi.

Il Fuke shakuhachi

È il tipo di shakuhachi che era utilizzato dai seguaci della scuola zen Fuke  come aiuto alla meditazione.
Dopo la soppressione della scuola all'inizio del periodo Meiji lo strumento ha avuto una grande diffusione nella musica d'arte. I tipi di shakuhachi utilizzati al giorno d'oggi derivano direttamente da questo strumento e possono in pratica essere identificati con esso.
Il fuke shakuhachi ha cinque fori (quattro anteriori ed uno posteriore): i quattro fori superiori vengono chiusi con l'indice e l'anulare delle due mani mentre per quello posteriore si usa il pollice della mano posta più in alto (la sinistra o la destra, a seconda delle preferenze dell'esecutore). Esso viene prodotto in taglie diverse a seconda del genere musicale e della scuola artistica in cui viene impiegato; la sua lunghezza più comune rimane comunque quella di 1.8 shaku (54.5 cm).


Monaco Fuke che suona lo Shakuhachi (Komuso)              Monaci Fuke con caratteristico abbigliamento

Tempoku

Il tempoku è uno strumento simile allo hitoyogiri che viene usato nella musica tradizionale della regione di Kagoshima; è lungo circa circa 30 cm, ha cinque fori (quattro anteriori ed uno posteriore) e produce un suono particolarmente delicato.
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