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Informazionì |
Sakya
-Clan della stirpe dei Ksatrya di cui facevano parte monarchi, principi e nobili
guerrieri nell'antica società indiana.
Gautama -Il costruttore
Brahamani -Sacerdoti
Kàrma - lett. "opera" - Nelle
religioni indiane, il peso delle azioni, anche appartenenti
alle vite precedenti che determinano la reincarnazione e il
dolore
asceta -Monaco, eremita,
colui che è dedito ad una vita contemplativa
dio Mara - il dio che
presiede al mondo delle passioni e della morte
(simile al Satana Cristiano)
Tathaghata
-Colui che ha visto la realtà così
come essa è
Dhammapada -Discorsi del Buddha
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Dhammapada |
Grazie alla tradizione Buddhista, Birmana e a quella Singalese, nel I
secolo a.C. vennero raccolti i "Discorsi del Buddha", prima di
allora affidati alla trasmissione orale. Nei "Discorsi", il Buddha
risponde alle domande delle persone incontrate durante il suo peregrinare. Attraverso esempi,
massime, poesie e canzoni egli indica la via della salvezza:
solo rinunciando alle ricchezze materiali, alle distrazioni
mondane e praticando la meditazione e l'ascetismo, gli
uomini potranno liberarsi dalla schiavitù del dolore. Per
far questo, però, gli uomini dovranno attraversare la "via
media" in cui la salvezza potrà essere raggiunta attraverso
l'eliminazione di ogni desiderio
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Vita del BUDDHA |
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Siddharta figlio del Re Shuddhodana
e della regina
Maya-Devi discendenti del clan dei
Sakya
che regnò su un principato posto all' attuale confine indo-nepalese, nacque nel VI° secolo a.C. (560/565 a.C.) nel
palazzo reale di Kapilavastu.
La madre, che ebbe un sogno premonitore della
sua nascita morì sette giorni dopo il parto.
Come
era costume e usanza nelle ricche famiglie del tempo, dopo
la venuta al mondo di un figlio, si invitavano veggenti,
sacerdoti e saggi più influenti del reame per farne predire il destino.
Al piccolo Siddharta, Yogi, Brahamani
e astrologi
riconobbero le trentadue caratteristiche dell' essere
straordinario e profetizzarono due diverse opportunità
di vita: la
prima è che sarebbe
diventato un grande Monarca e avrebbe dominato sul mondo
se avesse seguito una vita "mondana" ,la
seconda un Saggio Illuminato nel
caso in cui avesse abbracciato un sentiero "spirituale".
I saggi inoltre conferirono al bambino nome di
Gautama
Siddharta.
Il padre e re
Shuddhodana
, terrorizzato che il figlio potesse un giorno
rinunciare al regno per seguire la via monastica, come avevano
annunciato alla sua nascita, lo allevò come un grande
principe. Da bambino sotto la guida dei precettori
imparò a leggere, scrivere, andare a cavallo e tirare con
l'arco, da adolescente conobbe la pittura,la poesia, la
musica, il teatro, l'etichetta del rango e il galateo
erotico. Siddharta sotto il controllo del padre visse i
primi anni della sua vita in modo gioioso e spensierato ben
lontano dal conoscere ogni forma e tipo di sofferenza.
Al compimento dei sui 16 anni, gli venne data
in moglie la giovane e bella e nobile
Yashodara dalla quale dopo 12 anni ebbe un figlio
che chiamò Rahula.
In sintesi i primi 28 anni della vita di Siddharta fuurono
apparentemente perfetti; ma il
Kàrma che lo attendeva era ben diverso.
Un giorno incuriosito dalla vita esterna al castello, dal quale
non era mai uscito, decise di
valicare le grandi porte che confinavano con la città.
Chiese al suo scudiero Chandaka di
condurlo con un carro regale in città e lì incontrarono
un malato, un anziano ed infine un cadavere che stava per
essere cremato dai famigliari.
Alla comprensione di quanto fosse dura la vita, ben lontana
da quanto lui aveva sperimentato tra le dorate mura della sua reggia, entrò in
un profondo stato di crisi esistenziale. Prese coscienza
immediatamente che vecchiaia, dolore e sofferenza sono parte
integrante della condizione umana.
Preso dallo sconforto e dalla disperazione, il giovane
incontrò un un anziano
asceta, vecchio nel corpo ma radiante nello
spirito. Alla domanda chi fosse, il vecchio saggio rispose
che era un monaco itinerante, che rinunciando
ai piaceri della vita materiale si sarebbe dedicato alla ricerca
spirituale, l'unica capace di far aspirare e raggiungere la
vera felicità.
In quel momento Siddharta comprese quale fosse la sua più
autentica aspirazione.
Abbandonò il palazzo in piena notte e all'età di 29
anni Siddharta cominciò il suo percorso da asceta. Vagando
per molti regni, si affiancò prima allo Yogin Arada Kalapa,
poi al guru Rudraka dove apprese dapprima lo Yoga e
successivamente la meditazione. Ma le vie di questi santoni
non furono per lui soddisfacenti. Insieme a cinque compagni
decise di trasferirsi a Gaya nel regno di
Magadha, qui per 6 anni adottò tecniche
di profonda mortificazione corporea per poter arrivare alla liberazione.
Compreso che, yoga, meditazione intensa e
ristrettezza fisica non erano il tramite per fargli
raggiungere la conoscenza definitiva sospese ogni pratica,
mangiò una ciotola di riso offertagli da una pastorella,
fece un bagno purificatore nel fiume Nairanjana, realizzò un cuscino
e si sedette sotto un albero dove entrò in uno stato di profonda riflessione interiore con l'intenzione
ferma di non alzarsi fino al raggiungimento dell'illuminazione.
Nel suo stato "cosmico" il dio Mara,
invano, tentò
di disturbarlo corrompendolo e tentando di convincerlo del suo fallimento esistenziale.
Superata ogni tentazione, nel suo stato contemplativo Gautama Siddharta raggiunse la conoscenza
definitiva. Esso comprese i meccanismi che governano il cosmo
e l'uomo ... divenne
il Buddha, l 'illuminato , il Tathaghata.
Si fermò alcuni giorni a meditare sotto l'albero, poi
incontrò i suoi 5 compagni che, accortisi dei suoi
cambiamenti e apprendendo dai suoi racconti quanto gli
accadde divennero i
suoi primi discepoli.
Ebbe così inizio il loro peregrinare per tutta l'india
divulgando
l'Insegnamento del Buddha .
Il Buddha morì a più di 80 anni nel regno dei sovrani di Malla ( Kusinagara 483/486 a.C. ) per un intossicazione
alimentare. |
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