Documentazione storica tratta da  www.freezen.it

Sezioni:
- Lo Zen in Cina
- Lo Zen di BODHIDHARMA
- HUINENG, Il sesto patriarca
- Il periodo aureo  del Ch'an in Cina
- Persecuzioni in Cina
- Le cinque case
- Le scuole CAODONG e LINJI


 

Lo Zen in Cina
Quando il monaco buddhista indiano Bodhidharma arrivò in Cina, intorno al 520 d.C., il Buddhismo era già presente con varie scuole da più di 450 anni.
Il Buddhismo presentava molte similitudini con il Taoismo cinese, tanto che all'inizio si pensò che fosse una nuova tecnica per ottenere la longevità.
Nel corso di tre secoli il Buddhismo si diffuse enormemente e si divise in diverse scuole, tra cui quella che, della meditazione aveva fatto la sua caratteristica principale: la Chan-tsung, scuola della meditazione.
Il termine Zen deriva dal cinese Chan, che a sua volta viene dal sanscrito Dhyana, meditazione appunto.
Tradizionalmente il monaco indiano Bodhidharma (Damo in cinese, Daruma in giapponese) viene considerato il fondatore del Chan, primo patriarca cinese e ventottesimo dai tempi del Buddha.
Arrivato in Cina dopo un lungo e difficoltoso viaggio intorno al 520 d.C., vide che il Buddhismo era spesso considerato una pratica di moralità e di buone azioni miranti ad assicurarsi meriti per una rinascita migliore.
Bodhidharma si ritirò per nove anni a meditare contro la parete di una caverna rifiutandosi di avere allievi.
Soltanto Huike (Eka 487 - 593) riuscì a convincerlo tagliandosi un braccio.

Lo Zen di BODHIDHARMA
La pratica di Bodhidharma si basava sull'incessante meditazione e sulla necessità di vivere l'esperienza del risveglio.
Il suo insegnamento viene espresso in questi quattro punti:
Insegnare al di fuori delle dottrine.
Non stabilire scritture.
Mirare direttamente al cuore (mente) della persona.
Svelare la Natura Propria e diventare Buddha.

Huike succedette a Bodhidharma e da lui discesero gli altri tre patriarchi:
Sengcan (Kanchi Sosan m. 606)
Daoxin (Daii Doshin 579-651)
Hongren (Daiman Konin 600-674) .
 

HUINENG, Il sesto patriarca
Seconda la tradizione più diffusa, Huineng (Daikan Eno 638-713) viene considerato il VI Patriarca. La pratica di Huineng si differenziava dall' insegnamento del suo maestro Hongren (Daiman Konin 600-674) e di altri contemporanei, quali Shenxiu (Gyokusen Jinnshu m 706), a cui spesso venne contrapposto.
Per Shenxiu la pratica della meditazione era un continuo spazzare via pensieri e passioni per poter contemplare la pura mente incontaminata. Ma Huineng affermava che contemplare a mente è ancora un'attività illusoria.
La mente incontaminata è già presente in noi, dobbiamo solo viverla senza attaccarsi ai pensieri e alle passioni per cui ogni momento della propria vita è buono per questa pratica e non solo nell'ambito della meditazione seduta.
Huineng rifuggeva dall'intellettualismo e dallo studio dei testi sacri e usava un linguaggio più popolare, più vicino al cinese medio. Ciò lo portò ad essere considerato uno dei più grandi riformatori del suo tempo.


Il periodo aureo  del Ch'an in Cina
Shenhui (Kataku Jinne 670-762) succedette a Huineng e caratterizzò maggiormente la scuola fondata dal suo maestro, dando un'impronta più cinese alla Scuola.
Oltre a Shenhui vi furono altri quattro discendenti di Huineng che proseguirono la via tracciata dal VI patriarca, evidenziandone i vari aspetti e cercando nuovi modi di insegnamento differenti dal linguaggio verbale:
Qingyuan (Seigen Gyoshi m.740),
Yongjia (Yoka Gekaku m. 713),
Nanyang (Nan'yo Echu m. 775)
Nanyue (Nangaku Ejo 677-744).

La Scuola del Sud proliferò con grandi maestri che contribuirono a diffondere e ad approfondire lo studio del Chan, ognuno con una propria didattica:
Mazu (Baso Doitsu, 709 - 788) per istruire i suoi allievi ricorreva ad urla (ho, in giapponese katsu) a gesti e percosse.
Shitou (Sekito Kisen 700 - 790) allievo di Qingyuan insegnava la liberazione attraverso il superamento della visione dualistica.
A Baishang (Hyakujo Ekai 720 - 814), allievo di Mazu si deve l'introduzione di precise regole monastiche.
Il lavoro era l'attività principale tanto che "un giorno senza lavorare è un giorno senza mangiare".
Zhaozhu (Joshu Jushin 778 - 897) figura importante nel Chan, insegnava che non c'era molto da dire sullo Zen, lo si può praticare in ogni attività quotidiana.
"Maestro che cosa' è lo Zen?" chiese un monaco a Joshu.
"Hai mangiato?" gli domandò Joshu
"Si maestro"
"Bene allora lava la tua ciottola!" fu la risposta di Joshu.
Sotto di lui si formarono ben 13 maestri.

Persecuzione del BUDDHISMO in Cina
Dal 841 al 846 l'imperatore Wuzong attivò una massiccia campagna persecutoria contro il Buddhismo che portò alla chiusura di numerosi monasteri e allo scioglimento della maggior parte degli ordini buddhisti, accusati, tra i vari motivi, di essere un costo per la società cinese, poiché spesso i monaci erano mantenuti dalle sovvenzioni dei laici.
La Scuola Ch'an fu tra le poche risparmiate dalle persecuzioni, grazie al fatto che l'attività principale dei monaci era il lavoro.
Alla morte dell' imperatore la persecuzione cessò e il Buddhismo in generale tornò ad essere popolare.
Nella seconda metà del X secolo, il generale Kuangyin Zhao salì al potere e con il suo governo iniziò un periodo fiorente per la cultura cinese.
Il Ch'an ebbe una diffusione senza precedenti, si costruirono molti monasteri e vi furono molti maestri che diedero origine a diverse nuove scuole.


Le cinque case
Nel IX secolo iniziò il periodo noto come il periodo delle Cinque Case o scuole, formate tutte da maestri discendenti da Huineng:
la casa Linji prende il nome dal fondatore Linji (Rinzai Gigen m. 867) e proviene dalla linea di discendenza di Mazu.
La Casa Kuiyang deriva anch'essa da Mazu e deve il suo nome a Kuishan (Isan Reiyu 771 - 853) e al suo allievo Yangshan (Kyozan Ejaku 807 - 883).
Da Shitou (Sekito Kisen 700 - 791) derivarono le Case Caodong (Soto) , Fayan (Hogen) e Yunmen (Ummon).
La casa Caodong fu fondata da Dongshan (Tozan Ryokai 807-869) e il suo discepolo Caoshan (Sozan Honjaku 840-901).
La casa Yunmen prese il nome dall'omonimo fondatore (Umman Bun'en 864 - 949) e fu la prima a citare nei suoi insegnamenti i patriarchi precedenti, intrattenne rapporti con la scuola Linji nella quale confluì più tardi.
E infine la casa Fayan (Hogen - Bun'eki 885 - 958), dall' omonimo maestro.

 

Le scuole CAODONG e LINJI
Intorno all' XI secolo le Scuole principali del Chan si erano ridotte a due, la Caodong e la Linji e in linea generale differivano sul modo di intendere l'insegnamento e la pratica dello Zen.
La prima ammetteva un approccio anche filosofico con aperture al Confucianesimo, raccomandava la meditazione seduta, zuochan (giapp. zazen) come mezzo necessario per ottenere l'illuminazione.
La scuola Linji, invece tendeva a non praticare la meditazione seduta, prediligendo la continua concentrazione sul kongan (giapp. koan) durante qualunque attività e sconsigliava qualunque tipo di approccio intellettuale.
Pubblicamente l'una accusava l'altra scuola di perseguire metodi non idonei, ma spesso però, i mezzi di insegnamento dipendevano dal maestro, che utilizzava il koan o lo zazen indipendentemente dalla scuola di appartenenza.

 

Decadenza del CHAN in Cina
Con il passare del tempo molte correnti buddhiste e neoconfuciane cominciarono ad influenzarsi reciprocamente. Ma vennero a crearsi anche forti contrasti che sfociarono in aspre critiche nei confronti del Buddhismo.
Secondo i neoconfuciani, il concetto della reincarnazione era in contrasto con il culto degli antenati, il celibato dei monaci veniva visto come un etica antisociale, dato che la società cinese era basata sulla famiglia.
La crescente politicizzazione di molti monasteri e il sincretismo con diversi culti e pratiche tradizionali accellerò il processo di declino del Ch'an, trasformandolo in molti casi in una sorta di culto devozionale.




ma la cultura Zen prospera in altri paesi 
tra cui il Giappone...