Una storia...
un uomo, la sua vita e l'amore per il Judo...  Zamprioli Arnaldo
     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gazzetta del 13 novembre 1980

 

 
 
LE FOTO
- Arnaldo all'opera con il suo pane
- Arnaldo con il M° Koike
- Arnaldo campione Italiano cat. dilettanti
 

Zamprioli Arnaldo nasce a Motteggiana (Mn) il 28 maggio 1943.
Dopo aver ottenuto buoni risultati nel ciclismo categoria dilettanti, inizia a praticare Judo nel settembre del 1973 sotto la guida dei f.lli Campagnari a Suzzara, per poi spostarsi successivamente a Mantova.
Conquista la cintura nera a Roma nel 1978 giudicato dagli esaminatori Mariani, Vecchia, Gamba e Carmini.
Nel Frattempo si avvicina ad altre discipline marziali quale l'Aikido (che pratica per 5 anni) ed il Karate.
La sua passione per il Judo però prevale al punto che nel 1988 partecipa attivamente all'apertura del JUDO CLUB RISORTA SUZZARA; senza riserve mette a disposizione della nuova associazione le sue conoscenze di cintura nera (prima nel territorio suzzarese) ed il suo tatami in paglia di riso, permettendo così agli atleti di iniziare la nuova attività.
Il Judo Club Risorta Suzzara nel frattempo  ufficializza la sua costituzione e fra i  soci fondatori iscritti nello statuto Zamprioli Arnaldo non può mancare.
E' grazie ai corsi formativi tenuti dai Tecnici  A.D.O.  (Area discipline Orientali - ex L.A.M.) che Arnaldo cresce tecnicamente, acquisendo per sessione di esami il grado di 2° Dan e la qualifica di Istruttore.
Gli anni passano e all'interno dell' J.C.R.S.  si creano diverbi e fratture. Zamprioli che vede nel J.C.R.S. una sua creatura, la sua famiglia,  cercherà di proteggerla "fino all' ultima cellula".
Nel 2006 lascia la sua amata società non ritrovando più in essa la dovuta serenità e si ricongiunge con alcuni dei suoi ex allievi presso il Judo Fuji-Yama.

 
 
 
     

QUANDO IL DESTINO E' DESTINO
Settembre 1988
Prima serata di allenamento per il futuro DT del Fuji
dietro ad Arnaldo un immagine con 2 Judoka che eseguono un ippon seoi nage, sullo sfondo il Monte Fuji 
ma soprattutto
"sono le otto"